Curriculum Vitae
Laureato in Economia e Commercio alla fine degli anni Sessanta lavora per P. W. S. Broker di assicurazione ai Lloyd’s di Londra, dove riassicura le più grandi opere edili realizzate in quel periodo (Diga di Kariba in Africa, Rio Mantaro in Sud America)..
Dal 1971 al 1973 dirige la Galleria Bertesca di Milano. Nel 1974, apre la Galleria Massimo Valsecchi in via Santa Marta 11 a Milano. Promuove il lavoro di artisti internazionali e italiani (Anne e Patrick Poirier, Claudio Costa, David Tremlett, Tom Phillips, Elisabeth Scherffig, Eugenio Ferretti, Bernd e Hilla Becher, Gerhard Richter, Gilbert and George, John Baldessarri, e molti altri). Dal 1975, vive a Londra, New York e Milano e dagli anni Ottanta incomincia a organizzare grandi mostre per il Comune di Milano nella ex-chiesa di San Carpoforo a Brera, per il Festival d’Automne a Parigi, e con John Paoletti della Yale University una mostra sull’arte inglese al Paul Mellon Center for British Art a New Heaven. Per la Royal Academy of Art di Londra, e sempre per Yale, organizza la mostra di Tom Phillips. Per la South London Gallery e la Dulwich Picture Gallery organizza un’altra mostra di Tom Phillips.
Dal 1990, ha un’offerta di lavoro in Svizzera per una finanziaria di una banca svizzera e si trasferisce a Lugano fino all’inizio degli anni Duemila. Nel 2001, per la Triennale di Milano organizza la mostra storica inaugurale della XX Triennale su Christopher Dresser, un designer alla corte della Regina Vittoria. Dal 2002, con Antonello Negri, direttore del Dipartimento di Storia dell’arte dell’Università Statale di Milano, lavora a una grande mostra che si tiene alla Rotonda della Besana nel 2004 Il Tesoro della Statale, per gli ottanta anni dalla fondazione dell’Università. Sempre con Antonello Negri lavora a un progetto che partendo da A.P.I.C.E. (Archivi della Parola, dell’Immagine e della Comunicazione Editoriale) diventa un grande centro interdisciplinare dell’Università di Milano, progetto che viene votato dal Senato Accademico nel 2006 come progetto-pilota per i successivi dieci anni dell’ateneo milanese. Lavora con Mario Botta, architetto, a un progetto di un nuovo insediamento decentrato dell’Università a Sesto San Giovanni, nell’ex-area industriale della Marelli, dove viene trasferita la Facoltà di Mediazione Linguistica e la Scuola di Giornalismo intitolata a Indro Montanelli. Qui dovrebbe essere trasferito un Centro Interdisciplinare di Ateneo, dove la storia del passato e le ricerche svolte nei dipartimenti vengono messe a disposizione di studenti, docenti e interessati, attraverso il filtro di artisti contemporanei che dialogano con la parte scientifica e con la parte umanistica, creando le connessioni con i saperi. Il progetto viene poi spostato nell’ex-area industriale della Falck, connessa con il progetto di Renzo Piano sulla città sospesa. Nell’attesa delle formalità burocratiche, parte l’idea di usare l’arte contemporanea per costruire un nuovo asse che unisca dal centro di Milano tutte le istituzioni fino alle periferie. Il progetto attua una riqualificazione che partendo dal restauro di Palazzo Dugnani ai Giardini pubblici, attraversa e sviluppa il progetto della Grande Brera (dopo quarant’anni dall’idea di Franco Russoli), continua al Castello Sforzesco, al Museo della Scienza e della Tecnica, per finire nell’ex-area industriale della Ansaldo, dove si unisce il Centro Interdisciplinare di Ateneo della Statale, l’Accademia di Belle Arti di Brera e il nuovo museo disegnato da David Chipperfield (oggi Mudec).
Dal 2005 al 2012 tiene un corso di Storia del design industriale alla Scuola di Specializzazione dell’Università di Siena.
Nel 2014, dopo la prima visita a Palermo, nasce un progetto con l’Università degli Studi di Palrmo e con il Comune, ma decide nel 2016 di acquisire Palazzo Butera per dare vita a un progetto pilota di riqualificazione e rigenerazione di tutto il quartiere della Kalsa
Principali pubblicazioni
Documento | Nid | Data di inserimento |
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10035150 | 13/11/2020 |
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