Venerdì 31 marzo 2023
Ore 11.00 – 12.30
Università LUMSA – Aula 10
Via Filippo Parlatore 65 – Palermo
e online su Google Meet
Venerdì 31 marzo 2023 Elena Besozzi, già professoressa ordinaria di Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l’Università cattolica del Sacro cuore di Milano, e Maddalena Colombo, ordinaria della stessa disciplina e già coordinatrice della sezione Educazione dell’Associazione Italiana di Sociologia, terranno un seminario online (con inizio alle ore 11.00) sull’eredità di Lettera a una professoressa nella sociologia della scuola e nella formazione degli insegnanti. Ne discuteranno con loro Gianluca Battilocchi (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano), Umberto Di Maggio e Vincenzo Schirripa (entrambi docenti dell’Università LUMSA).
Il webinar, che si svolgerà in collegamento con l’Aula di Palermo del corso di Laurea magistrale in Scienze della formazione primaria, si colloca fra le iniziative del CIRSE (Centro italiano per la ricerca storico educativa) in occasione del centenario dalla nascita di don Lorenzo Milani, in collaborazione con AIS-EDU (Associazione italiana di sociologia, sezione di Sociologia dell’educazione).
Lettera a una professoressa uscì nel 1967 ed ebbe un autore collettivo, la Scuola di Barbiana.
L’animatore di quell’esperienza pedagogica, don Lorenzo Milani, morì nello stesso anno e non poté assistere all’enorme fortuna del libro. La Lettera denunciava il carattere classista della scuola pochi anni dopo l’istituzione della media unificata, tentativo di governare l’accesso delle masse al grado secondario dell’istruzione forzando verso l’integrazione un sistema che tendeva inerzialmente alla selezione e alla segregazione sociale. L’impatto del libro nell’opinione pubblica coincise con una stagione in cui la cultura professionale di molti insegnanti cominciò ad essere maggiormente influenzata dalle scienze sociali, che ispirarono analisi d'ambiente e interpretazioni delle dinamiche didattiche; negli anni Sessanta e Settanta fiorirono studi che leggevano i conflitti di classe sottesi alla scolarizzazione e attribuivano molta importanza alle ragioni socioculturali delle difficoltà di inserimento dei giovani a scuola e degli esiti diseguali dei percorsi di istruzione, giungendo spesso a conclusioni convergenti con la denuncia del pamphlet della Scuola di Barbiana, in cui prendevano parola direttamente alcuni di coloro che la scuola aveva respinto.
L'attuale situazione della scuola in Italia è decisamente diversa da allora ma si continua a riflettere sulle disuguaglianze educative. Chi sono oggi le fasce deboli: i poveri, i deprivati, gli esclusi dalla cultura? Quali sono gli habitus degli insegnanti che rimarcano le stesse "fault lines" (linee di faglia) tra gli allievi? Quali strumenti hanno le scuole per ridurre le disuguaglianze?
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