venerdì 27 ottobre 2017
ore 9.30-17.30
LUMSA – Aula Magna
Borgo Sant’Angelo, 13 – Roma
Maestra semplice e austera, colta e raffinata, lungo tutto l’arco di una vita, Edda Ducci (1929-2007) arò profondamente nel terreno dell’umano di allievi, colleghi e amici.
A dieci anni dalla sua scomparsa presso la sede LUMSA di Roma, si ricorderà l’autrice con un convegno su alcuni dei suoi tanto amati auctores che maggiormente hanno contribuito alla formazione del suo pensiero filosofico-educativo e alla nascita di quel dialogo minore mai interrotto e sempre propenso alla ricerca dell’umano.
La giornata di studio “Gli auctores di Edda Ducci per l’umanarsi dell’uomo”, organizzata dalla cattedra di Filosofia dell’educazione tenuta dal prof. Cosimo Costa, in collaborazione con l’Associazione Tincani, sarà occasione per ripensare la figura di una protagonista importante del pensiero filosofico-pedagogico del Novecento attraverso la collaborazione di alcuni docenti di Pedagogia generale, Filosofia dell’educazione e Storia della filosofia provenienti da varie università.
L’evento è aperto a tutti coloro che sono interessati al mondo dell’educativo.
In occasione del decennale dalla morte, per onorare la memoria di Edda Ducci, medaglia d’oro ai Benemeriti della scienza, della cultura e dell’arte, l’Associazione Luigia Tincani bandisce un concorso per l’assegnazione di 2 premi di 2.000 euro ciascuno destinati ad un contributo scientifico che dia un apporto significativo alla ricerca nell’ambito dei fondamenti teorico/pratici dei saperi pedagogici. Per informazioni: Borse di studio Ass. Tincani.
Breve profilo di Edda Ducci
Edda Ducci nasce a Talla (AR) il 5 gennaio 1929 e muore a Roma il 19 maggio 2007. Appartenne alla congregazione domenicana delle Missionarie della Scuola, fu prima in Italia a ricoprire la cattedra di filosofia dell’educazione e docente in varie università italiane. Dall’Io posto kierkegaardiano al Mitmensch feuerbachiano fu sempre e comunque maestra appassionata della conquista umana del vero. Di lei si è scritto: «Donna forte e coraggiosa, dal pensiero penetrante […], aveva ereditato dalla sua terra una certa durezza formale, un certo rigore scevro da convenevoli, un’asciuttezza di comportamento senza formalismi, che peraltro lasciavano trasparire un animo sensibile, un’attenta disponibilità verso il prossimo, un “ansietato desiderio” […] di volere il bene dell’altro»; «fu docente molto colta, estremamente esigente, prima di tutto con se stessa e poi con gli altri, sempre disponibile all’aiuto, ma mai disposta a contentarsi del poco perché lo reputava ribassare sull’umano»; «è stata pensatrice non banale e non “levigata” […]. Del lessico pedagogico, della sua sintassi e del metodologismo epistemologico poco amava l’enfasi che la recente ricerca pedagogica ha evidenziato. Senza iattanza, però, perché era ben cosciente dell’importanza del linguaggio e della parola»; «Non ti legava, non ti sottometteva al suo immenso sapere: nelle relazioni amicali come in quelle accademiche si disponeva al di là della virgola kierkegaardiana lasciandoti solo, solo e libero, in virtù e non ad onta della sua vicinanza». Un ritratto avvalorato da una profonda spiritualità che “inquieta” e direziona verso una gioiosa esperienza di vita, in grado di aprire a un orizzonte capace di contenere una Weltanschauung, dove trascendenza e immanenza si uniscono, e una Lebensanschauung, in cui senso del personale, del politico, del sociale, della morale, del religioso e dell’estetico interagiscono sinergicamente per definire la tanto ricercata “via dell’umano”.
Via della Traspontina, 21 - 00193 Roma | info@lumsa.it - lumsa@pec.it
tel. 06 684 221 - fax 06 687 83 57 | PI 01091891000 - CF 02635620582
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